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Scritto da Claudio Di Veroli |
Mercoledì 23 Ottobre 2013 |
LA PAPAYA: FRUTTO E/O FARMACO?
Frutto gradevole ed apprezzato, di relativa facilità produttiva e con interessanti sostanze “medicamentose”
La papaya, della famiglia delle “Caricacee”, viene chiamata anche pianta dei meloni ed è originaria delle regioni tropicali del centro America. Si presenta come un piccolo albero poco ramificato e con un fusto che può arrivare sino a 10 m. il tronco ha una consistenza tenera, poco legnosa e spesso presenta delle “cicatrici” prodotte dalla caduta delle foglie posizionate più in alto.
La pianta si accresce in ambienti climatici anche non strettamente tropicali e fornisce non in tutti i terreni in modo generoso fiori e frutti, che sono, questi ultimi, più saporiti all’inizio dell’estate ed in autunno. Le piante contengono un prezioso latice da cui si estraggono alcuni enzimi (papaina). La pianta dalle regioni di origine si è diffusa in altri continenti (Asia ed Africa) ove viene attualmente prodotta in oltre 50 varietà, in particolare nel mediterraneo si coltiva in Israele e in Sicilia. Il commercio comunque è pressochè globalizzato.
La consistenza del frutto è delicata/soffice, presenta una forma allungata a mo’ di pera e l’esterno va dal color verde al giallo arancio o rosa, quando è maturo. Se immaturo può essere utilizzato pure come ortaggio. L’interno è succoso, dolce, profumato e contiene numerosi piccoli semi piccanti che non vengono mangiati. La papaya è piacevole da consumare cruda o cotta ed il sapore del frutto intero o come bevanda ricorda un concentrato di albicocca e fragola, può essere anche utilizzato come antipasto, a colazione, nella macedonia, come confettura, nei dolci, come frutta secca o tagliato a julienne. Questo frutto rientra in molte ricette di cucina rendendole tutte molto gradevoli e conferendole un gusto particolare e specifico.
Questo frutto, se si assume regolarmente, possiede un buon effetto anti-infiammatorio, non favorisce il dimagrimento, mentre induce una discreta azione digestiva a causa dell’attività proteolitica (frazionamento delle proteine in amminoacidi) sugli alimenti dell’enzima papaina, presente anche nella polpa del frutto. Tale enzima può essere estratto ed impiegato nell’industria alimentare e cosmetica per gli effetti cheratolitici, necessita cautela invece nei soggetti che assumono anticoagulanti.
L’azione “medicamentosa” comunque è abbastanza controversa, complessa ed ancillare rispetto all’utilizzo della papaya come cibo. Nel contempo riteniamo però interessante sottolineare alcuni aspetti senza ovviamente dimenticare che è un frutto gradevole, di buon sapore e che può essere utilizzato in più modi a tavola e fuori della tavola. L’assunzione continuata della papaya dovrebbe migliorare la qualità della vita alleviando il dolore prodotto da alcuni stati morbosi. Tale frutto, se non pretende ovviamente di fornire una cura assoluta per problemi di salute, risulta favorito dalle statistiche. Queste ci informano, infatti, che le condizioni dei pazienti, mangiando gradevolmente, tenderebbero a migliorare con un relativo prolungamento, sembrerebbe, dell’aspettativa di vita.
© Associazione Amec
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