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notiziario gennaio 2011 N°1 - DANNI DA FARMACI - ADR nell’uso della CAM in bambini

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notiziario gennaio 2011 N°1 - DANNI DA FARMACI
I danni da farmaci
Farmacologia istituzionale e medicina alternativa e complementare
ADR nell’uso della CAM in bambini
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ADR nell’uso della CAM in bambini

Alissa Lim e collaboratori del Department of General Medicine, Royal Children's Hospital, Melbourne - Australia, nell’intento di determinare i tipi di eventi avversi associati con l'uso della medicina complementare e alternativa (CAM) che ricorrono all’osservazione dei pediatri australiani, hanno condotto un progetto di studio mensile di sorveglianza attiva tra il gennaio 2001 e il dicembre 2003 (Arch Dis Child doi:10.1136/adc.2010.183152). Hanno, così, verificato 39 segnalazioni di eventi avversi associati all'uso di CAM con quattro decessi, evidenziando diverse aree d’interesse, compresi i rischi associati con il mancato utilizzo della medicina convenzionale, i rischi connessi ai cambiamenti dei farmaci programmati dai professionisti CAM e i pericoli significativi di restrizione dietetica. In oltre tre quarti dei casi, corrispondente al 77%, gli eventi avversi sono stati considerati probabilmente o sicuramente correlati alla CAM, mentre in quasi la metà, il 44%, il pediatra giudicava il danno per un mancato utilizzo del trattamento convenzionale in favore delle terapie CAM. Quasi due terzi dei casi riportati, il 64%, sono stati classificati come gravi con pericolo di vita o fatali. Gli eventi avversi riportati variavano dalla costipazione al sanguinamento, al dolore, alle reazioni allergiche, alle ulcere alla bocca, alle convulsioni, al vomito, al ritardo della crescita, alle infezioni, alla malnutrizione e alla morte. Alcuni d questi eventi avversi erano associati a dosi eccessive di medicinali CAM, che i genitori spesso non consideravano dannose nella convinzione che i prodotti essendo naturali dovevano di conseguenza essere innocui. I decessi segnalati, verificatisi in soggetti sino ai 16 anni, erano associati, come detto, con un mancato utilizzo della medicina convenzionale a favore di una terapia CAM. Ad esempio, un bambino con epilessia era morto dopo essere stato trattato con terapie alternative, invece di anticonvulsivanti. Un altro bimbo di 8 mesi, ricoverato in ospedale in stato di malnutrizione e con shock settico, aveva ricevuto, per curare una costipazione, un trattamento naturopatico con latte di riso fin dai 3 mesi di età, degenerato in una congestione fatale. Un altro bambino di 10 mesi aveva sviluppato uno shock settico dopo essere stato trattato con l'omeopatia e una dieta ristretta per un eczema cronico. In conclusione, l’uso della CAM avrebbe dimostrato la potenzialità di causare una significativa morbidità con esiti avversi anche fatali. Da tutto quanto riportato, si evince, quindi, che l’interazione tra erbe medicinali, farmaci e integratori rappresenta una questione estremamente seria da considerare attentamente a livello di organi istituzionali e nella pratica professionale degli operatori sanitari. Si evince, quindi, la necessità di implementare programmi di precisa informazione e educazione sugli argomenti trattati, perseguendo l’obiettivo di una formazione continua, cui le associazioni scientifiche competenti sono chiamate a rispondere in modo preciso e rigoroso. Sta di fatto che, secondo il rapporto ISTAT del 2005, circa 7 milioni e 900.000 italiani, corrispondenti al 13,6% della popolazione residente, hanno dichiarato di essere ricorsi a metodi di cura non convenzionali nei tre anni precedenti l’intervista. La maggiore frequenza si è registrata negli alti strati sociali e nel Nord del Paese. L’omeopatia con il 7% della popolazione è risultata la più diffusa, seguita con il 6,4% dai trattamenti di manipolazione dell’apparato osteo-articolare, quali l’osteopatia e la chiropratica, con il 3,7% dalla fitoterapia e con lo 1,8% dall’agopuntura. L’indagine ha anche evidenziato la tendenza a integrare i rimedi omeopatici o fitoterapici con i farmaci convenzionali nel 73,5% dei casi. In merito a quanto commentato, bisogna segnalare un’attenzione e diligenza di programmi di educazione e informazione da parte degli organi istituzionali preposti nel nostro Paese.



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