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notiziario febbraio 2011 n°2 - EVIDENZE SULLA SICUREZZA DEI FARMACI - Il dolasetron mesilato (anzemet) e rischio di aritmie cardiache

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Indice
notiziario febbraio 2011 n°2 - EVIDENZE SULLA SICUREZZA DEI FARMACI
Sartani e trombocitopenia
Indapamide e disturbi muscolari
Reazioni psichiatriche da aminofillina
Tamoxifene, trombosi venosa profonda ed embolia polmonare
Inibitori dell'aromatasi e accidenti cardiovascolari
Propossifene e anomalie del ritmo cardiaco
Opportuna conoscenza della tossicità dell’acetaminofene
Ipernatriemia secondaria a paracetamolo solubile
Le dosi terapeutiche di paracetamolo sono epatotossiche nei bambini?
La FDA limita la prescrizione di acetaminofene
Ufficio stampa ministero della salute sul dosaggio del paracetamolo
Il REMS sull’uso dell’exenatide
Epatossicità da dronedarone
Il dolasetron mesilato (anzemet) e rischio di aritmie cardiache
L'acquisto di farmaci on line è illegale?
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Il dolasetron mesilato (anzemet) e rischio di aritmie cardiache

La FDA ha ritenuto mettere in guardia il mondo sanitario sull’aumentato rischio di aritmie cardiache, causato dal dolasetron mesilato (anzemet; Aventis Pharmaceuticals), utilizzato per la prevenzione della nausea e del vomito, indotti dalla chemioterapia. La sua somministrazione iniettiva può, difatti, aumentare il rischio di torsioni di punta, potenzialmente fatali, in chiave di un prolungamento, dose-dipendente, degli intervalli QT, PR e QRS dell'elettrocardiogramma. Nei meriti, è stato condotto uno studio randomizzato, controllato con placebo, crossover in 80 adulti sani, verificando che la differenza dell’intervallo QT corretto, secondo la formula di Fridericia, rispetto al placebo, è stata di 14,1 ms e 36,6 ms per le dosi di 100 e 300 mg rispettivamente.Nel 4° giorno dello stesso studio si è riscontrato un prolungamento del PR e del QRS. Questi riscontri sembrano dovuti alla più alta concentrazione dell’idrodolasetron, metabolita attivo dell’anzemet. Una sottostante malattia cardiaca strutturale, anomalie preesistenti del sistema di conduzione, la tarda età, la sindrome della malattia del seno, la fibrillazione atriale a lenta risposta ventricolare, l’ischemia miocardica o l’uso di farmaci che prolungano l'intervallo PR, quali il verapamil, e l'intervallo QRS, come la flecainide o la chinidina, predisporrebbero ancor più a rischio particolare di gravi anomalie del ritmo. Risulta opportuno, qundi, correggere un’ipopotassiemia e un’ipomagnesiemia prima di somministrare il dolasetron, monitorizzando questi elettroliti dopo l’inizio della cura. Inoltre, è opportuno eseguire anche controlli elettrocardiografici, soprattutto nei pazienti con insufficienza renale o cardiaca congestizia, con problemi epatici, con bradicardia, con sottostanti malattie cardiache o, comunque, anziani. Le raccomandazioni sono riservate alla formula iniettiva del farmaco e non a quella orale. Pur tuttavia, il rischio di aritmia in quest’ultima forma di somministrazione è sempre presente anche se inferiore. La FDA ha posto l’accento, infine, che l'avvertenza si applica solo al dolasetron utilizzato per la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia, per cui con il dosaggio inferiore, come quello utilizzato per la nausea e il vomito postoperatorio, quest’agente sarebbe meno suscettibile di pregiudicare il funzionamento elettrico del cuore e causare aritmia, potendosi, quindi, in tal caso usare la forma iniettiva. Sul sito web della FDA, comunque, sono consultabili ulteriori informazioni nei meriti.



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