Livelli di Vit. “D” inversamente associati all’ipertensione
Burgaz A del Karolinska Institiute, Stockholm e collaboratori, per fornire maggiore conferma sull'associazione tra l’insufficienza di 25 (OH) D e l’ipertensione, hanno condotto uno studio trasversale su 833 uomini caucasici, di anni 71 ± 0,6, utilizzando misurazioni pressorie sia ambulatoriali in posizione supina sia con monitoraggio delle ventiquattro ore (J Intern Med. 2011 Feb;269(2):211-8). In un modello multivariato di regressione logistica, gli uomini, con concentrazioni di 25 (OH) D <37,5 nmol L (-1), presentavano una prevalenza tre volte maggiore d’ipertensione rispetto a quelli con valori ≥ 37,5 nmol L (-1) 25 (OH) D (odds ratio = 3,3, IC 95%: 1,0-11,0).
La stessa ricercatrice Burgaz A e collaboratori hanno condotto una meta-analisi di revisione per riassumere i risultati sull’associazione tra 25-idrossivitamina D e ipertensione, identificando fino al novembre 2010 diciotto studi, 4 prospettici e 14 trasversali, che riportavano le concentrazioni di 25-idrossivitamina D relativi alla condizione dell'ipertensione (J Hypertens. 2011 Apr;29(4):636-45). L'odds ratio cumulativo d’ipertensione era 0,73 [intervallo di confidenza (IC) al 95%, 0,63-0,84] per la massima rispetto alla più bassa categoria di concentrazione di 25-idrossivitamina D. In una meta-analisi dose-risposta l'odds ratio, per quaranta nmol / l (16 ng / ml) (circa 2 DS) d’incremento dei livelli di 25-idrossivitamina D, era 0,84 (95% IC 0,78-0,90). I risultati di questa meta-analisi, in conclusione, indicavano che la concentrazione di 25-idrossivitamina D era inversamente associata all’ipertensione.