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notiziario Gennaio 2012 N°1 - DEPRESSIONE COME MALATTIA SISTEMICA I° - β-bloccanti e depressione

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Indice
notiziario Gennaio 2012 N°1 - DEPRESSIONE COME MALATTIA SISTEMICA I°
Note introduttive sulla depressione
Epidemiologia della depressione
Eziopatogenesi della depressione
Geni e depressione
Ambiente, relazione genitoriale e depressione infantile/adolescenziale
Differenze di genere nella depressione
Senescenza e depressione
Stress, sistema immunitario e depressione
Religiosità e depressione
Quali gli effetti della religione, spiritualità o filosofia di esistenza nei bambini in pericolo di vita?
Insonnia e depressione
Nutrizione e depressione
Folati omocisteina e depressione
β-bloccanti e depressione
Mefedrone e depressione
Tutte le pagine

β-bloccanti e depressione

È noto che l’uso di alcuni farmaci aumenta il rischio della depressione, come la reserpina, i β-bloccanti, le sostanze di abuso come la cocaina, le anfetamine, le sostanze stupefacenti e l‘alcool, l’interferone, la ciclosporina.
A riguardo dei β-bloccanti, farmaci spesso usati per trattare l'ipertensione e diverse patologie cardiache, c’è da considerare che siano sostanzialmente sottoutilizzati nei cardiopatici, nonostante i provati benefici sulla mortalità, anche per la riluttanza derivata dalle preoccupazioni dei fenomeni avversi di depressione, stanchezza e disfunzione sessuale. Pur tuttavia, a tale proposito
Dennis T. Ko e collaboratori della Yale University New Haven hanno eseguito una revisione di quindici studi clinici randomizzati comprensivi di più di 35.000 pazienti (JAMA. 2002;288:351-357), rilevando di non aver riscontrato l’associazione con un significativo incremento assoluto annuo del rischio di depressione, ma solo sintomi in sei pazienti per 1000 e intervallo di confidenza (IC) 95% da sette a diciannove. Gli autori rilevavano anche un piccolo aumento significativo del rischio annuo di spossatezza in diciotto per 1000, IC 95% 5-30, equivalente a un caso per ogni cinquantasette pazienti trattati ogni anno. La disfunzione sessuale era dichiarata con un piccolo, significativo aumento del rischio annuo da cinque per 1000 pazienti, IC 95% 2-8, secondo un rapporto aggiuntivo equivalente di uno per ogni 199 pazienti trattati l'anno.
Le evidenze, quindi, sembrerebbero indicare l’importanza di distinguere attentamente il senso di fatica dalla depressione e che un'associazione temporale tra β-bloccanti e depressione non debba esistere.



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Articoli: Martedì 11 Luglio 2023 Homepage: 27/03/2023

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