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notiziario Novembre 2011 N°10 - VITAMINA “D” E MALATTIE CARDIOVASCOLARI - Le malattie non trasmissibili nel mondo

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Indice
notiziario Novembre 2011 N°10 - VITAMINA “D” E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Le malattie non trasmissibili nel mondo
Morti globali attribuite ai 19 principali fattori di rischio, in rapporto al livello del reddito dei paesi
Le malattie non trasmissibili in Italia
Tassi di mortalità dai 35 - 74 anni per 100.000 abitanti per malattie cardiovascolari (mcv), malattia coronarica (sca), ictus e decessi totali (dt) in alcuni paesi del mondo
Tasso delle morti per malattie cardiovascolari negli Stati Uniti
Tasso delle morti per malattie cardiovascolari in Europa
Vit. “D”, arteriosclerosi
Vit. “D” e PAD(arteriopatia ostruttiva periferica)
Vit: “D” e calcificazione (calcium score) coronarica
Vit. “D” e infarto del miocardio
Vit. “D” e scompenso cardiaco
Vit. “D” scompenso e morte cardiaca improvvisa
Vit. “D” e trapianto di cuore
Vit. D, PTH e aterosclerosi carotidea
Vit. “D” e ictus
Tutte le pagine

Le malattie non trasmissibili nel mondo

Secondo il World development indicator Washington, DC, International Bank for Reconstruction and Development/The World Bank 2009, le NCD (non communicable diseases), principali cause di morte nel mondo, sono state responsabili nel 2008 di cinquantasette milioni di morti, pari al 63% di tutti i decessi. Il World Economic Forum per i prossimi venti anni ha stimato superiore ai 47.000 miliardi di dollari l’onere relativo al loro trattamento e alla perdita di produttività. D'altra parte, Ban Ki-moon, segretario generale dell'ONU ha riferito che più del 25% di chi soccombe si trova proprio nel pieno della vita lavorativa e che la stragrande maggioranza è appannaggio dei paesi in via di sviluppo. Invero, la globalizzazione degli stili insalubri di vita e la crescita della popolazione mondiale stanno alimentando la maggiore prevalenza di queste malattie che, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), complessivamente aumenteranno nel prossimo decennio del 17%, con un balzo del 24% nelle nazioni più povere dell'Africa. Sta di fatto che i tassi di mortalità appaiono strettamente correlati al reddito di ogni nazione essendo quelli standardizzati per età più alti nei paesi a basso reddito. In particolare, nella maggior parte dei paesi a medio e alto reddito le NCD sono imputabili di più decessi di tutte le altre cause combinate di morte, con un rapporto sulle totali di oltre il 70%. Nei paesi a basso e medio - basso reddito, invece, la più alta percentuale si determina sotto i sessanta anni di età. In effetti, per i paesi ad alto reddito le morti premature sotto tale età sono corrisposte al 13%,  mentre per quelli a medio - alto al 25%, a basso - medio al 28%, a basso al 41%, tre volte di più rispetto ai paesi ad alto reddito.



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