Sei qui: Notiziario AMEC Anno 2011 notiziario Novembre 2011 N°10 - VITAMINA “D” E MALATTIE CARDIOVASCOLARI - Morti globali attribuite ai 19 principali fattori di rischio, in rapporto al livello del reddito dei paesi

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notiziario Novembre 2011 N°10 - VITAMINA “D” E MALATTIE CARDIOVASCOLARI - Morti globali attribuite ai 19 principali fattori di rischio, in rapporto al livello del reddito dei paesi

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Indice
notiziario Novembre 2011 N°10 - VITAMINA “D” E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Le malattie non trasmissibili nel mondo
Morti globali attribuite ai 19 principali fattori di rischio, in rapporto al livello del reddito dei paesi
Le malattie non trasmissibili in Italia
Tassi di mortalità dai 35 - 74 anni per 100.000 abitanti per malattie cardiovascolari (mcv), malattia coronarica (sca), ictus e decessi totali (dt) in alcuni paesi del mondo
Tasso delle morti per malattie cardiovascolari negli Stati Uniti
Tasso delle morti per malattie cardiovascolari in Europa
Vit. “D”, arteriosclerosi
Vit. “D” e PAD(arteriopatia ostruttiva periferica)
Vit: “D” e calcificazione (calcium score) coronarica
Vit. “D” e infarto del miocardio
Vit. “D” e scompenso cardiaco
Vit. “D” scompenso e morte cardiaca improvvisa
Vit. “D” e trapianto di cuore
Vit. D, PTH e aterosclerosi carotidea
Vit. “D” e ictus
Tutte le pagine

Morti nel mondo (2004) attribuite ai 19 principali fattori di rischio, in rapporto al livello del reddito dei paesi

Come oramai noto, i fattori di rischio prevenibili, alla base della maggior parte delle malattie non trasmissibili, sono tra gli oneri principali di morte e di disabilità in quasi tutti i paesi della terra, a prescindere dal loro sviluppo economico.

In particolare, l'ipertensione, responsabile nei dati più recenti del 13% dei decessi a livello globale, si dimostra il fattore principale, seguita dal consumo di tabacco con il 9%, dal disordine del metabolismo glucidico con il 6%, dall’inattività fisica con il 6% e dal sovrappeso e obesità con il 5%. In particolare, la prevalenza di questi fattori è variata nei paesi del mondo in rapporto al reddito e al sesso, così che la più alta prevalenza per diversi di essi, tra cui l'inattività fisica per le donne, il consumo totale di grassi, il colesterolo totale, si è riscontrata nei paesi ad alto reddito. Conformemente a ciò, il rapporto 2007–2008  NHANES (National Health and Nutrition Examination Survey) ha verificato cheil 49,7% degli adulti statunitensi di età ≥ 20 anni, circa 107.3 milioni di persone, aveva almeno uno dei tre fattori di rischio, determinando costi per ben $444 miliardi circa. Alcuni fattori, d’altra parte, sono diventati più comuni nei paesi a medio reddito, come l'uso del tabacco per gli uomini, il sovrappeso e l'obesità. L'uso del tabacco, d’altra parte, è divenuto più frequente nei paesi a medio reddito, rispetto a quelli a basso o ad alto reddito e in tutti i gruppi si è evidenziato più alto tra gli uomini rispetto alle donne. Gli uomini dei paesi a reddito medio - basso hanno, in particolare, mostrato la prevalenza più alta del fumo con il 39%, seguiti con il 35% da quelli a reddito medio alto. Tra le donne ci sono stati tassi relativamente più elevati, con circa il 15% nei paesi a reddito medio - alto e alto e percentuali nettamente inferiori, tra il 2-4%, nei paesi a reddito basso e medio - basso. D’altra parte, la prevalenza d’insufficiente attività fisica è stata più alta in base al livello del reddito, così che nei paesi ad alto reddito ha raggiunto valori doppi rispetto a quelli a basso reddito per ambo i sessi, con il 41% per gli uomini e il 48% per le donne nell’alto rispetto al 18% e il 21% nel basso rispettivamente. Pertanto, nel 2008 nei paesi ad alto reddito quasi ogni donna su due ha svolto insufficiente attività fisica. La prevalenza di aumento della pressione arteriosa, peraltro, per entrambi i sessi è stata  sempre elevata in tutti i paesi del mondo a qualsiasi reddito, con tassi di circa il 40% per entrambi i sessi e pari al 35% nei paesi ad alto reddito. La prevalenza del diabete dell'adulto, standardizzata per l’età, è stata, invece, del 9,8% per gli uomini e del 9,2% per le donne, rispetto all’8,3% e il 7,5% del 1980, così che, il numero dei diabetici è aumentato dai 153 milioni del 1980 ai 347.000.000 del 2008. In modo simile, la prevalenza dell’alto IMC (indice di massa corporea), nel corso dei tre decenni, è aumentato in tutte le fasce di reddito e, in genere, di pari passo con il crescere del suo livello. Peraltro, la prevalenza del sovrappeso nei paesi ad alto e medio - alto reddito è stata più del doppio di quella dei paesi a basso e medio - basso. In particolare, si è riscontrato il sovrappeso nei paesi ad alto reddito in più della metà degli adulti e l’obesità in poco più del quinto, mentre nei paesi a reddito medio - alto il primo è stato in più della metà e la seconda in un quarto. Dal 1980 al 2008 nei paesi a medio - basso e in quelli a basso reddito gli aumenti della prevalenza del sovrappeso e dell’obesità sono stati superiori di quelli a medio - alto e alto reddito, con tassi di raddoppiamento dell'obesità. In particolare, nel corso di questo periodo l'obesità nei paesi a reddito medio - basso è raddoppiata dal 3 al 6% e nel basso reddito dal 2 al 4%, mentre il sovrappeso è passato dal 15 al 24% e dal 10 al 16%. Gli aumenti più drammatici per il sovrappeso e l'obesità delle donne si sono ottenuti nei paesi a basso reddito, raddoppiando rispetto agli uomini e passando dal 9% del 1980 al 18% del 2008, mentre l'obesità è più che raddoppiata passando dal 2 al 5%.Nel 2008, il colesterolo medio totale, standardizzato per età, è stato in tutto il mondo 4,64 mmol / L per gli uomini e 4,76 mmol / L per le donne. La prevalenza globale di colesterolo totale elevato è stata del 38%. Nei paesi ad alto reddito oltre il 50% degli adulti aveva il colesterolo totale alto, più del doppio del livello dei paesi a basso reddito. Nel basso - medio reddito circa un terzo degli adulti aveva il colesterolo totale alto, mentre nel basso circa un quarto. Nei circa tre decenni, dal 1980 al 2008, i livelli medi del colesterolo totale sono cambiati poco, anche se la prevalenza dei suoi livelli alti è diminuita in tutti i gruppi di reddito, ad eccezione di quello a medio - basso.



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Articoli: Martedì 11 Luglio 2023 Homepage: 27/03/2023

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